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Diario di una neopensionata – 2° puntata

2 puntata: la festa di pensionamento

Eh sì non l’avresti mai detto e forse mai voluto, ma alla fine è arrivata: la festa di pensionamento.

Quarant’anni di lavoro istituzionalizzato e tu sei la più vecchia e chissà ti sembra di vedere ‘cose che voi umani non avete mai visto.

La cosa più urgente è scongiurare una festa a sorpresa e avere dei buoni informatori che ti diano il polso della situazione. In questa occasione direi “particolare” la festa a sorpresa è come un tappeto che ti viene tirato via da sotto i piedi improvvisamente, ma a quel punto, visto che tu non volevi fare nessuna festa sei costretto ad organizzarla. Cominci a fare elenchi pazzeschi, divisi per categorie, per ruolo, poi liste selettive in cui vorresti lasciare fuori una buona metà delle persone. Poi ti arrendi e prendi capre e cavoli: tutti quelli che lavorano da anni accanto a te e poi selezioni quelli di altri reparti a cui sei legato particolarmente. 

Le forze, a mano a mano che si avvicina il giorno, tendono a ridursi e anche un semplice approvvigionamento di bicchieri, piatti di carta, tovagliolini sembra un caso complesso da risolvere, per non parlare della tovaglia così dipendente dai tavoli che riusciremo a trovare. Nel frattempo cerchi di frenare una delle colleghe che ha già comprato festoni di tutti i colori, cappellini richiamanti il tema del tuo lavoro, mascherine da indossare parlandoci l’un l’altro.

L’ansia arriva a mille sul cibo. Non sai quanti arriveranno, non sai se basterà, non sai se piacerà; da un lato li ingozzeresti con focacce e pizzette, dall’altro vorresti stupire tutti con un catering memorabile, alla fine (anche in conseguenza del fatto che hai scelto di fare la festa di pensionamento nel giorno più caldo dell’anno, 42°) ti affidi ad una simpatica panettiera che compresa del fatto e solidale col tuo smarrimento, ti prepara pirotecnici salatini e lingue di focaccia con su verdure di tutti i tipi. E la torta? Mannaggia anche la torta bisogna fare? Beh qui si diventa molto esigenti anche perché senti dentro di te che sarà il momento clou, quello in cui paventi anche la consegna di un dono. La gente comincia a fluire, e piano piano ci si rilassa, come se non ti riguardasse tutto ciò che ti circonda, come se non fossi tu quella che va in pensione, anche perché non ti spieghi la necessità di smettere di lavorare dato che sei uguale a quella del giorno prima, sia come fisico, sia come testa.

Facce note, facce amiche, facce che ti hanno vomitato addosso cattiverie di ogni tipo, facce che ti hanno ammirato e stimato tanto. Qualcuno di altri reparti arriva discretamente con un pacchettino e cerchi di non commuoverti. In fin dei conti ti senti un po’ come una sposa (ma con dietro e non davanti tanto tempo). Così come in una cerimonia in cui sei tu il centro dell’attenzione, parli con tutti, sorridi a tutti, baci tutti, ma poi non ti ricordi nulla.

Momenti “clou”: consegna del dono, fotografie con singoli o in gruppo.

Per il primo un po’ d’ansia perché non sai se sarà una cosa drammaticamente brutta o inutile, ma per fortuna c’è quasi sempre l’intervento occulto di chi per anni ti è stato accanto, conosce i tuoi limiti e difetti, ma anche le tue inclinazioni ed ecco che viene fuori qualcosa di gradito, azzeccato, affettuoso a cui molti hanno dato solo un contributo pecuniario, ma a te basta che quelle poche persone che hanno contato e contano abbiano pensato al tuo piacere.

Per il secondo: essere fotogenici è una grande qualità che pochi hanno, ma una volta (all’inizio del lavoro), si potevano stracciare le foto brutte, o ancora meglio non si facevano sviluppare, ora no, care  le mie pensionate, la sarabanda di foto vengono proditoriamente e immediatamente messe su facebook e “viralmente” fatte esondare in rete.Festa di pensionamento anni duemila insomma, ma comunque sempre passaggio da un paese conosciuto, pieno di punti di riferimento, ad un paese sconosciuto molto attraente anche se un po’ disorientante.

E ora che è passata anche questa festa come la mettiamo con la situazione in agguato della casalinga di ritorno?

 

 

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