Si tratta di togliere ovvietà al processo di invecchiamento con quelle immagini un po’ stereotipate di anziani giunti al traguardo. Il genere apre a visioni dell’invecchiamento meno omogenee, l’universo delle persone anziane e delle donne anziane è molto eterogeneo.
Si intraprende un percorso originale e consapevole che non ci obblighi ad adottare modelli di vita e socialità finora non accettati. Le donne over 60 sono protagoniste di un’esperienza di ingresso nell’età anziana diversa, non solo dalle loro madri.
E’ un’età da inventare e da vivere con un approccio consapevole di libertà dei percorsi tracciati da chi ci ha preceduto.
La sensazione di inquietudine che si prova come donne over 60 è quella di inoltrarsi in un terreno sconosciuto inabitato e non pensabile come abitabile, senza modelli riconosciuti, con molteplicità di immagini anche contrapposte.
Essere protagoniste rispetto ad un immaginario collettivo che vorrebbe le donne over 60 prive di obiettivi e capire come e dove dare il tanto che ancora offrono e che vogliono imparare.
Liberarsi dall’idea della giovinezza per vivere bene l’invecchiamento: ci vuole tempo per conoscersi e solo dopo i 50 anni lo si capisce e ci si conosce molto meglio e quindi si può scegliere cosa si vuole fare con chi lo si vuole fare. Come una cipolla alla quale vanno tolti i tanti strati, per arrivare al cuore che è la parte più tenera e dolce.
Invecchiando, la promessa maggiore è quella della libertà occuparsi di se’ stessi per avere la vecchiaia come alleata: non bisogna restare attaccate alla giovinezza per non essere deluse.
Siamo esposte a condizioni di complessità, attive e collaborative e competenti nella rete familiare: donne over 60 che avranno una scarsità di offerta di cura se e quando a loro volta ne avranno necessità.
Donne over 60 e oltre che sono disponibili ad attività di arricchimento personale, di piacere per sé, che vanno stimolate e sostenute e non penalizzate da eccessive richieste di carico dei problemi degli altri.
Siamo nomadi, siamo diverse, con registri molteplici di riferimento, ma non siamo più sole come le voci di donne del passato quando riflettiamo ed elaboriamo visioni del mondo, ognuna con la propria parzialità e apertura alla mediazione.
Esiste una vecchiaia delle donne? Sì, perché su di essa pesano eredità di comportamenti e di concetti che le hanno conferito crudeli pregiudizi.