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Tante vecchiaie: una riflessione di Pina Madami

La vecchiaia non è un universo indifferenziato. Molte sono le variabili che concorrono a definire la propria vecchiaia: lo stato di salute fisica e psichica, la propria storia, il livello di istruzione, il lavoro fatto o che si continua a fare. La vecchiaia quindi non è solo l’età della messa a riposo o della pensione.

La vecchiaia si trascina con se’ il proprio passato. Come amava dire un mio vecchio amico, ognuno ha una storia raccontata bene o raccontata male, questo fa la differenza. Abbiamo fatto tanti incontri, abbiamo discusso e abbiamo messo l’accento su queste nuove donne che arrivano alla vecchiaia con un bagaglio così differente che occorre tracciare tanti ritratti e riconoscere tanti percorsi e tante soggettività.

Si arriva alla vecchiaia attraverso una vita differente dal passato: maggiori opportunità, maggiori scelte; in questi anni le donne hanno lavorato per il mercato con maggiori o minori soddisfazioni, ma sicuramente con attese e voglie differenti, e questo interessante universo nuovo non accetta di riconoscersi nei modelli passati.

A questo nuovo modo di essere vecchi però non corrisponde un’aspettativa da parte del contesto sociale. La saggezza, che sembrava fosse una specificità dell’essere in età avanzata, non ha più il fascino del sapere, dell’accumulo di conoscenze, in realtà questa idea della rottamazione ha pervaso un universo che mette in cantina non solo la politica, ma l’esperienza in tutti i campi. E spesso a questo nuovo modo di essere vecchi non corrisponde nessuna aspettativa da parte del contesto sociale, i portentosi cambiamenti demografici, l’allungamento dell’aspettativa di vita, portano alla necessità di nuove ipotesi che diano un ruolo sociale a questo nuovo quadro. Mi sembra invece che si prosegua su un binario tracciato e cioè all’allungamento della vita si risponde con uno spostamento dell’età pensionabile.

E’ necessario ragionare sulla vecchiaia anche rispetto allo spreco e al non utilizzo delle competenze che poi si lega al tipo di competenze accumulate. In ogni caso i cambiamenti demografici e l’allungamento delle aspettative di vita debbono corrispondere a nuovi modelli.

 

 

3 Comments

  1. Lucilla Tedeschi ha detto:

    Molto pertinente la riflessione di Pina, stimola la discussione

  2. Lucilla Tedeschi ha detto:

    Molto importante la riflessione di Pina, stimola la discussione sulle differenze non solo generazionali, ma anche tra le diverse età della vecchiia

  3. Myriam Bergamaschi ha detto:

    Le riflessioni fatte con le quali concordo non tengono conto del presente e dei molteplici ruoli che
    sono svolti dalle persone anziane oggi

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