Figlia mia, sii pietra dura
per chi vuole scalfire il tuo
mondo
E modellarti come meglio
crede.
Sii roccia impervia
per gli amori malati,
che vogliono domarti
e pretendono di tenerti a bada
e vorrebbero isolarti dal
mondo intero
per averti tutta per loro.
Non mendicare amore
per paura della solitudine
Fai della mancanza
un’occasione per diventare
tormenta.
Scagliati come un’onda
d’urto
che si oppone agli abbandoni
alla sofferenza, al dolore.
Sii più forte di loro.
Falli tremare.
Impara a costruire muri,
vette invalicabili,
per chi ti manca di rispetto
Figlia mia, fatti ristallo, quando
incontri l’amicizia e
l’amore, quelli veri,
e come un caleidoscopio
che riflette infinite
combinazioni di colore,
per chi osa con la violenza,
quella dei gesti
o delle parole.
Fatti caverna inaccessibile
in cui nascondere il tuo cuore
di perla
dalle false persone.
Da chi ti mette da parte,
quando pensa che ci sia di
meglio.
Da chi fa finta di non vederti,
perché non servi più.
Da chi non trova il tempo
Quanto tutto ciò di cui tu hai bisogno è presenza.
Sii superficie marmorea,
lucente
per farti scivolare addosso gli
insulti, le umiliazioni.
Di chi vuole impedirti di crescere, di essere migliore.
Non accettare mai
compromessi.
Pretendi attenzione,
con gli amici, con un compagno,
fatti scaltra come le facce
delle montagne rivolte al
sole.
Non lasciare che ti sgretolino
le critiche.
Fatti tu sabbia,
scivola tra le loro mani,
perché sappiano che un animo
pulito
non si può chiudere in un
pugno di parole.
Ma quando incontrerai chi di
te ha rispetto
fatti incavo in cui accogliere
le carezze,
rigagnolo in cui far scorrere
l’incanto.
Fa che le tue crepe
Siano impenetrabili all’odio e
al rimpianto,
che li attraversi solo l’acqua
che lava, che porta via.
moltiplica in mille facce la
gioia e la passione.
E quando avrai bisogno di
coltivare sogni,
perché il presente non ti basta e vuoi volare,
fatti polvere di stelle.
Per me continuerai ad essere gemma preziosa,
ed io, ad ogni risveglio,
i tuoi sogni li vorrò
abbracciare.
Felicia Lione –autrice del libro Vento Fresco