Cena con delitto

FUORI I COLTELLI (Knives out) dice il titolo originale e Rian Johnson regista e sceneggiatore di questo film li tira fuori davvero; un film pirotecnico a scatole cinesi, ricche di tematiche e di citazioni. Appare come una scultura, che potrebbe appartenere a Damien Hirsch, fatta di centinaia di coltelli, circolare come lo sfondo di un trono e messa di spalle ai vari personaggi famigliari indagati dell’omicidio di Harlan Thrombey, ottuagenario giallista miliardario da un best seller dopo l’altro.

Ed è giallo apparentemente alla Agatha Christie, in realtà alla CINQUE PEZZI FACILI, il mitico cult new Hollywood anni 70 di Bob Rafelson con Jack Nicholson.

La magione del New England, teatro del delitto e dell’indagine, così autunnale e malinconica, piena di memorie arriva da quel film, insieme a una rivisitazione al vetriolo di una famiglia di alta classe con patriarca e molti scheletri nell’armadio. Tutto ciò rende il giallo modernissimo e lo lega con un personaggio, corpo estraneo alla famiglia (di cui il Cinema di Rafelson è pieno) a un’analisi dei rapporti di classe all’interno di una visione borghese.

Qui è l’infermiera, povera e latinoa-mericana, del patriarca miliardario e yankee interpretato dal monumentale Christoper Plummer. Lui le vuole bene, i famigliari di Thrombey la detestano. Tutti opportunisti, gonfi del loro privilegio e narcisi come pavoni, con tanto di ruota di coltelli alle loro spalle durante gli interrogatori.

Film intelligente e ben scritto con un ribaltamento del giallo classico in giallo sociale e anche molto divertente. Grazie anche a un cast pazzesco di meravigliosi attori tutti in stato di grazia e tutti in qualche modo iconici antidivi. Jamie Lee Curtis, Daniel Craig, Michael Shannon, Don Johnson, Toni Collette, Chris Evans qui fuori dai panni di Captain America, straordinaria rivelazione. Insomma, un godimento, intelligente e assoluto.