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Da leggere: Olga

 Il romanzo di Bernard Schlink – edizioni Neri Pozza – delinea una bellissima figura di donna, Olga, la cui lunga vita si intreccia agli eventi storici, alle guerre ed alle tragedie della Germania e dell’Europa lungo l’arco del ‘900.

 L’infanzia di Olga, orfana con la nonna ai primi del ‘900, è dura e povera di affetti, la bambina sviluppa un carattere solitario e riflessivo ed una naturale predisposizione ad apprendere che sarà la sua caratteristica per tutta la vita. Centrale nella storia è l’incontro di Olga bambina con l’aristocratico Herbert, ‘ il bambino che voleva correre ancora prima di camminare’ già da piccolo attratto da orizzonti infiniti e imprese impossibili.

 Tra i due pur così diversi per estrazione sociale, carattere e attitudini mentali.  nasce un’amicizia ed un bisogno di stare insieme che sembra completarli e che con il tempo si trasforma in amore. Un amore che durerà tutta la vita, attraversando le devastazioni delle guerre, senza sfociare mai in un matrimonio, sia per l’incapacità di Herbert a contrastare l’ostinata opposizione della famiglia, sia per la riservatezza e l’indipendenza di Olga.  Herbert si lascia esaltare dagli ideali di grandezza della Germania, si arruola, parte per l’Africa e in seguito si lancia in avventure sempre più ardite e irrealizzabili in paesi lontani, mentre Olga, studia, diventata insegnante, lo aspetta sempre e gli perdona debolezze e infantilismi, pur avendone piena consapevolezza.

Con uno stile asciutto ed accurato, l’autore narra in terza persona le vicende di Olga quasi con distacco. Ma nell’ultima parte del libro, il registro narrativo cambia e, grazie al ritrovamento delle lettere che Olga scrive per anni ad Herbert ormai morto, ecco la voce della protagonista, sorprendente per passionalità e lucidità, una voce a volte disperata che non rinnega l’amore ma non perdona la stupidità e il male compiuto in nome di fumosi ideali.  Ormai vecchissima, Olga compie un gesto inatteso e teatrale per punire simbolicamente colui che fu la causa di tutti i mali della Germania, un finale che illumina la forza morale di Olga e segna la fine della sua vita.

   Fiorella Spinelli

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