In linea con il suo personalissimo taglio attoriale, che ne fa uno dei più straordinari interpreti della ferocia dell’ambiguità umana, Christoph Walz, pur restando attore, passa anche dietro la macchina da presa. Vi porta quello che tre maestri hanno spremuto dal suo straordinario talento. La cattiveria (Tarantino-Bastardi senza gloria), l’ambiguità (Tim Burton-Big Eyes), il controllo della ferocia (Polanski- Carnage). È Ulrich Mott, tedesco, scalatore sociale e arrivista nella Washington di George Bush. Un “Uno nessuno centomila/Come tu mi vuoi” Pirandelliano, uno Zelig Alleniano, insomma un camaleonte affascinante e ambiguo, disposto a tutto per l’ascesa nel milieu di Georgetown, il quartiere più wasp e chic della capitale, sede di molte ambasciate. Se la parola d’ordine in diplomazia è far leva su una conoscenza per farne un’altra, l’illustre giornalista tedesca Elsa Breth, che potrebbe essere sua madre, diventa la sua testa d’ariete. Grazie a lei, facoltosa, stimatissima, simbolo storico della sconfitta del Nazismo, arriva ovunque. Ovviamente sposandola pur con i 40 anni e più di differenza, sotto lo sguardo sospetto della figlia Amanda docente a Harward. Tris d’attori atomico. Waltz è Ulrich, mille personalità scandite dalle didascalie che suddividono il film, carisma, doppiezza, ambiguità anche sessuale in travolgenti crescendo. Dallo psycothriller, che ne fanno una Marnie in pantaloni, a immersioni ironiche da Lubitsch comedy. Vanessa Redgrave monumentale, in una delle prove più strepitose della sua regale carriera, offre eleganza e follia masochista alla sua Elsa. Confermandosi la più grande attrice vivente, specularizza ad ogni inquadratura il riflesso del male di Ulrich in una misura stupefacente. Annette Bening è l’Amanda perfetta, scolpita nel taglio sempre intonato di quest’attrice meravigliosa e appartata. Il girone infernale di Ulrich Mott è incorniciato da Waltz in una regia geometrica, dove gli interni e la fotografia costituiscono gli argini raggelanti di tanta follia. Il film è molto bello, riuscito, concreto e astratto a un tempo.