Grandiosa opera umanistica, nel più alto significato di osservazione dell’animo umano. La cinepresa geniale di Abdellatif Kechiche filma per 3 ore l’i iniziazione sentimentale e sessuale della giovane Adele, abbandonandosi ai più sottili dettagli psicosomatici. Le ciglia esprimono in un battito lo stupore, la saliva sulle labbra un’infantile impossibilità di restare bambini, un sorriso spezzato l’incertezza dell’adolescenza. Un mondo chiuso nei primi piani e campi ravvicinati. Adele esce, sale sull’autobus va al liceo …ci rivediamo tutti in quei percorsi di distacco, di iniziale libertà. Poi all’improvviso arriva la ragazza dai capelli blu uscita dalla Graphic Novel “LE BLEU EST UNE COULER CHAUDE” di Julie Maroh. E per Adele il mondo si ferma. E’ quella lesbica navigata ad aprirle il sipario della vita, della vita vera. A farla uscire dalla scuola e dall’apprendistato a vivere. Si arresta il cuore di Adele, poi batte sempre più forte e la cinepresa ne incalza e segue il ritmo. Sarà un viaggio straordinario a bout de souffle nell’ incarnazione rappresentata dal sesso e dalla sessualità, motore primario. Un’apertura alle gioie e alle ferite scandite nell’Odissea umana che tutti abbiamo intrapreso (si spera) diretti a una meta di corpo che diventa anima e viceversa. Kechiche, a metà opera, filma un lunghissimo amplesso fra le due donne come mai si è visto al cinema, trasportando la carne il pensiero il desiderio direttamente dallo schermo al grembo dello spettatore, fecondandolo con una purificazione visiva dell’atto più nascosto della condotta umana. Fare l’amore col corpo, coi corpi che si trasfigurano nel più totale realismo. Senza parole per un tempo infinito e sublime che resta. Dopo seguirà la logica i tradimenti le incomprensioni, ma non importa Kechiche ha fissato una partenza che è anche un arrivo. Senza fare un film a tematica puramente omosessuale, bensì psicologica fino alle estreme conseguenze. Aperta dolorosamente e a tratti felicemente in viaggio, come la vita vera. Il grande viaggio nel desiderio nella conoscenza di sé e degli altri. Adele Exarchopoulos rivelazione assoluta attorno a cui ruota tutto il film, che addirittura si ispira al suo nome, è sublime. Lea Seydoux conferma un talento di intensità magnetica, che cattura l’inquadratura