Mascherine in sangallo, a fiori, scozzesi, con le bandiere, colorate in pandan con la camicia indossata…In questo periodo stiamo vedendo di tutto. Io penso che la mascherina sia qualcosa da lasciare così com’è, nata nell’ambito sanitario, senza stravolgerla. Questa operazione, meramente commerciale, di volere tramutare una mascherina chirurgica in un oggetto alla moda non mi trova assolutamente in sintonia. Ho visto anche mascherine fatte in casa con tessuti non idonei, rischiando così di fare indossare una mascherina che riprenda perfettamente il colore della nostra t-shirt ma che non protegga adeguatamente. Esteticamente trovo che una mascherina fantasiosa non sia un valore aggiunto. Alla fine, non abbellisce nulla forse perché priva di un significato specifico. Se dobbiamo portare la mascherina trovo sia più elegante indossarla come deve essere, perché non ha niente a che vedere con la moda, con i nostri abiti. Penso sia giusto sottolineare il suo compito di proteggerci dal contagio in un momento così tragico in tutto il mondo, senza tramutarla in qualcosa di frivolo. Sarà ugualmente un’estate di abiti e gonne lunghe, leggeri ed eterei e di fantasie piene di colori del mare. Sarà un’estate di pantaloni palazzo da portare con piccoli top di tutti i colori e un cintura di cuoio vintage. Non potranno mancare dei jeans bianchi da abbinare a delle freschissime t-shirt con uno splendido scollo che riprende i body delle ballerine di danza classica. Forse sarà un’estate con meno occasioni di socialità e quindi ci occorreranno degli abiti poco impegnativi ma ugualmente belli e pieni di luce. Si sente nell’aria una grande forza creativa, un’energia nuova che muove i pensieri. Come se questi mesi dì lockdown avessero prodotto un grande desiderio di combattere il disastro sanitario e quindi, inevitabilmente, anche quello economico, con una grande forza d’idee. Come un motore immaginario che muove il mondo con la creatività. Una sensazione forte e molto positiva a cui guardare per il nostro futuro.