Contrariamente agli uomini che invecchiando “ diventano maturi”, le donne quando invecchiano, sono costrette a dare di sé un’immagine di vigorosa giovinezza che le rende schiave.
Durante le primarie democratiche per le elezioni presidenziali in USA, l’editorialista conservatore Rush Limbaugh aveva dichiarato “ Ma questo Paese ha davvero voglia di vedere una donna che invecchia ogni giorno di più sotto i propri occhi?” Sono dichiarazioni che fanno riflettere.
Si sente spesso dire che l’invecchiamento, così come la morte, è un tema tabù in una società che aspira all’eterna giovinezza. Parrebbe però che ciò riguardi in particolare, per non dire esclusivamente, l’invecchiare delle donne. Al punto che sembrare giovani e mantenere un aspetto immutabile, è diventato il lavoro a tempo pieno di quelle che occupano la scena pubblica.
Per quanto riguarda gli uomini, bisogna constatare che non sono trattati allo stesso modo.Ricordiamoci, come ci fa notare Mona Chollet nel suo libro Sorcières. La puissance invaincue des femmes (ed. Zones) che “nel corso dei due mandati di Barack Obama, il mondo è stato un testimone, a volte anche intenerito, dell’ingrigirsi dei capelli del presidente americano e dell’eleganza con cui affrontava il cambiamento (“ è l’effetto Casa Bianca”). Può darsi che Rush Limbaugh non si sia intenerito, ma di certo non gli sarebbe mai venuta l’idea di attaccarlo per questo”.
Donne Bioniche
Il fatto è, come si sa, che la società pensa che una donna di più di 30 anni debba assomigliare ad una ragazzina imbalsamata. “ La rappresentazione di donne che invecchiano è rara. Più strano ancora il fatto che donne, di cui si conosce l’età, siano mostrate come sospese in una giovinezza chimerica, che corteggia la bionica” dice la giornalista Isabel Flower. Queste osservazioni fanno eco a quelle della sua collega Sophie Fontanel: “ Ci viene fornita un’immagine comica della donna, una donna che in 25 anni non è cambiata affatto, niente rughe, niente cedimenti, niente capelli bianchi, come se cambiare fosse davvero la cosa da non fare.”
E sono guai per quelle che si oppongono! Le donne che rifiutano di essere rimasterizzate attraverso la chirurgia estetica e che quindi non vincono la sfida contro il tempo che passa, sono oggetto di commenti odiosi. Ne è un esempio Carrie Fisher. Nel 2015, gli spettatori del nuovo episodio della saga Guerre Stellari: il risveglio della forza, si sono scandalizzati vedendo la principessa Leia che non era più la brunetta in bikini intergalattico di 40 anni prima (qualche spettatore si è fatto persino rimborsare il biglietto).
In risposta l’attrice ha scritto su twitter questa riflessione “ gli uomini non invecchiano meglio delle donne; hanno semplicemente l’autorizzazione ad invecchiare.” Da notare che Harrison Ford era invecchiato anche lui nel frattempo, ma non è stato fatto oggetto delle stesse critiche. Allora come si spiega questa disuguaglianza tra i sessi legata all’età? “ Se si pensa che le donne appassiscano con l’età, mentre gli uomini stanno meglio, è perché queste rappresentazioni affollano il nostro immaginario, dalle streghe di Goya a quelle di Walt Disney” risponde Mona Chollet.
Secondo l’attivista Cynthia Rich il corpo femminile che invecchia, ricorda che le donne hanno un “sé” che non esiste per gli altri. “Invecchiare, è svegliare la paura che suscita una donna quando non esiste solo per generare altri essere umani o prendersi cura di loro.” Virginie Despentes dice una cosa simile quando afferma in King Kong Théorie (ed. Grasset) che “gli uomini non hanno un corpo”. In altre parole, occupare una posizione dominante nell’economia, nella politica, nell’arte e nella letteratura, gli ha permesso di essere dei soggetti assoluti.
A questo proposito è interessante notare come si continua a ritenere che l’età dei padri non sia importante, come nel caso di Mick Jagger che è diventato padre per l’ottava volta a 73 anni, dopo essere già bisnonno. “Ci sono rischi di malformazione e di aborto quando il padre è anziano. Anche la loro fecondità diminuisce! Hanno un bel pensare che basta lo spirito, il loro deperimento legato all’età non è meno rapido né meno visibile di quello delle donne. Ma c’è l’idea che in ogni modo, gli uomini si occuperanno meno del bambino, che ci sarà una partner più giovane che si farà carico delle fatiche della cura e dell’educazione” continua Mona Chollet.
Un modo subdolo di neutralizzare la donna
L’obbligo delle donne di apparire eternamente giovani è un modo subdolo di neutralizzarle.“ Il diktat delirante dell’eterna giovinezza condanna le donne a vivere nella vergogna e nella non spontaneità.” In vacanza, invece di godersi appieno il sole e il bagno, Sophie Fontanel temeva che, uscendo dall’acqua con i capelli bagnati, si vedesse la ricrescita bianca.
Questa condanna alla finzione ha finito con il deprimere la giornalista che ha poi smesso di tingersi i capelli. “Non potevo più di vedermi mentre mi tingevo i capelli”, ha detto. Un gesto coraggioso e militante alla portata di tutte le donne che vorranno ispirarsi. Poiché, come sottolinea la scrittrice militante Susan Sontag “ le donne hanno un’altra opzione.” Possono lasciarsi invecchiare in modo naturale e senza vergogna continuando a protestare ed a disobbedire contro le convenzioni sociali verso l’età, nate dal “ due pesi, due misure”. Le donne dovrebbero permettere ai loro visi di raccontare la vita che hanno vissuto.
Per fortuna, Pierre Guillet, che ha scritto la prefazione di Conduire le changement en gérontologie ( ed Dunod) assicura che Cupido protegge gli innamorati dal tempo che passa: “ Un uomo che ha vissuto tutta la vita con la donna che ama, tenderà a pensare che lei non sia cambiata, perché, anche con il passar degli anni, ha conservato lo stesso sorriso.”
Tratto da Overblog e Pressethique