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Pensieri e parole

Dopo una pandemia di questa portata qualcosa in noi cambierà. Questi giorni di solitudine e di silenzio hanno dato spazio a tante riflessioni. Ho letto con grandissimo piacere la lettera aperta scritta da Giorgio Armani per Wwd dove lo stilista dichiara Il suo dissenso alla moda fatta solo di grandi show  ,sfarzosi e costosissimi, ma deboli di idee. Sottolinea anche l’assurdità di bruciare le stagioni, con cappotti d’alpaca in estate nei negozi e vetrine con abiti di lino a dicembre. Come se il tempo con la sua autenticità non avesse più un valore.

Rallentare e riallineare. Idee che condivido da sempre e sono felice di ritrovarle nelle parole di un grande maestro qual’e Giorgio Armani. Ho pensato molto in questi giorni di clausura e di grande preoccupazione a come rivedrò il mio concetto di moda rispetto a prima. Qualcosa è davvero cambiato.  Non ho più interesse nel vedere appesi nel mio Atelier tutto quel grande quantitativo di abiti, non mi importa più di avere tutti i tipi di modelli possibile di pantaloni. Mi è sempre sembrato doveroso non lasciare alcuna cliente senza quello che cercava.  Ma oggi faccio una scelta che viene unicamente da quello che sento in me. A questo punto della mia vita non potrei fare altrimenti se non seguire il mio cuore.

Non è più il tempo di tutto questo. Preferisco proporre sempre di più i capi unici della mia collezione. Preferisco seguire con il massimo dell’attenzione le mie clienti, in un ambiente sereno e protetto. Ho sempre pensato quanto fosse più importante avere per ogni stagione una minicollezione personale che tante cose, alla fine, inutili e che non ci differenzieranno mai. 

Pensando all’estate proporrò alle mie clienti quattro pezzi che, secondo me, saranno una base perfetta per poi riutilizzare tutto quello che già abbiamo o per aggiungere altre cose. Potremo scegliere insieme i tessuti, i colori, potremo cambiare qualche particolare a seconda delle vostre esigenze. Continuerò in quello che già sto facendo da anni e che mi ha dato tantissime soddisfazioni, rafforzandolo ulteriormente a discapito di tutto il resto che lo circondava. Materiale diventato ormai inutile nel mondo che ritroveremo dopo la pandemia. Forse non avremo più quella fame vorace di quantità e di velocità.  Anche la moda seguirà questo desiderio di bellezza, pensata, ragionata, apprezzata nei particolari, con uno sguardo più lungimirante al futuro.

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