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mi gioco la pensione

“Mettiamoci in gioco”, è il titolo della Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, per fare pressione sul Governo che nella Legge di Bilancio, nell’ambito della tutela della salute del cittadino,  si occuperà del tema, per definire una cornice nazionale entro la quale si collochino gli interventi di Regioni  e Comuni. L’auspico della Campagna “Mettiamoci in gioco” è che il Governo stabilisca solo i livelli minimi , senza frenare gli interventi virtuosi di alcune realtà, ad opera di qualche bravo/a sindaco/a.

Intanto il numero verde per le problematiche legate al Gioco d’Azzardo, istituito nell’ottobre 2017  dal Governo Gentiloni, dal giugno 2018 non è più attivo. Chiediamoci perché? Sconfiggere la ludopatia non rientra fra le azioni di  tutela della salute e di contrasto alla criminalità ?

I giocatori over 65 buttano i loro soldi principalmente nel  Lotto e Superenalotto, ma molto anche in Gratta e Vinci e lotterie, Totocalcio, Totip, e poi giochi di carte e slot machines: lo fanno in genere nelle tabaccherie, nelle ricevitorie e nei bar, ma si gioca anche a casa e nei centri commerciali. I giocatori over 65 sono in genere pensionati, di cui il  40% sono donne over 65. Sperano di vincere denaro e solo una piccola percentuale lo fa per stare in compagnia.

L’indagine “Anziani e Azzardo” condotta da Gruppo Abele, Auser Nazionale e in collaborazione con Libera,(che si affianca all’azione portata avanti dalle tante associazioni, sindacati dei pensionati, movimento dei consumatori per denunciare e sensibilizzare su di una piaga che sta impoverendo  la popolazione e la popolazione anziana in particolare) segnala anche che la maggioranza dei “giocatori” dispone di uno stipendio/pensione fra i 1000 e i 1500 euro mensili e che  ci sono anche giocatori che dispongono di meno di 500 euro al mese. Dall’indagine emerge infine il dato molto allarmante  che il  14,4% dei giocatori è già “a rischio” dipendenza da gioco e cioè mostra elementi problematici che potrebbero nel tempo portare a situazioni più gravi ed addirittura il 16,4%, presenta un problema di gravità medio/elevata.

Gli over 65 che giocano d’azzardo vanno aiutati e anche noi possiamo farlo, infatti sono i conoscenti e gli amici che in genere forniscono il primo aiuto a queste persone, prima che le istituzioni li abbiano intercettati per fornire assistenza.

E’ urgente che fra gli anziani cresca  la consapevolezza del pericolo  delle ricadute di questa “dipendenza” sulla loro vita e che le istituzioni e la politica informino di più, dato che il gioco d’azzardo si può incontrare ovunque nelle nostre città: non sono infatti molti i Comuni che hanno  introdotto normative più severe di quelle nazionali per gestire il fenomeno a livello del loro territorio.

Donne In 

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