Partendo dalla critica allo stereotipo che ignora la sessualità delle persone anziane, l’indagine – svolta in Inghilterra – ne accerta l’importanza e sottolinea che la vita sessuale tra le persone in età avanzata non cessa come lo stereotipo comune induce a credere. Oltre ad accertare la porzione di donne e di uomini che rimane sessualmente attiva all’interno del gruppo osservato, la ricerca indaga il legame positivo tra le relazioni amorose e sessuali con lo stato di salute e benessere delle persone anziane.
Quest’ultimo è un dato di estremo interesse per le politiche attive delle istituzioni preposte alla salute, le quali dovrebbero fare una campagna informativa per controbattere gli stereotipi e le concezioni sbagliate sulla sessualità in età avanzata. La ricerca condotta da David Lee (Manchester University) e Josie Tetley (Manchester Metropolitan University) ha riguardato 7.000 donne e uomini tra i 50 e 90 anni; per 1.084 sono stati raccolti anche dati qualitativi.
I dati quantitativi forniscono informazioni sulle limitazioni che hanno ridotto o reso nulla l’attività sessuale, mentre i racconti del campione più ristretto narrano le diversità di esperienze sessuali e gli adattamenti comportamentali che vengono messi in atto per mantenere una relazione intima soddisfacente.
in David Lee, Josie Tetley “How long will I love you?” Sex and Intimacy in later life, The University of Manchester – Institute for collaborative research on aging -, Manchester Metropolitan University, International Longevity Center – UK, 2017