Sono sempre troppo pochi gli over 65 che utilizzano la tecnologia e quindi sono sempre troppo pochi gli over 65 che possono ottenere aiuto, informazioni, servizi, risparmio di tempo ricorrendo alle app, al pc, agli smartphone, all’on- line. Davanti a uno schermo 40×40 o con in mano un rettangolino di plastica, diventiamo timidi e insicuri, ci arrabbiamo, e spesso “la piantiamo lì.” Le reazioni più comuni che noi donne abbiamo possono essere così esemplificate:
No siti internet perché “devo aprire il PC e poi mi riempiono di pubblicità.” (ma quello di Donne In almeno sì!)
No operazioni online perché” mi truffano.”
No social perché “mi spiano e non voglio far sapere agli altri…“ (che cosa non si sa!).
No app sul telefonino perché “poi mi succhiano un sacco di soldi.”
No mail perché “sono impersonali e fredde.”
Poi ci sono i casi gravi delle scie chimiche, del KGB, del complotto intergalattico. Anche noi conosciamo i “rovesci della medaglia” dell’abuso di tecnologie, ma riteniamo indispensabile imparare ad usare, con moderazione, ciò che ci può essere utile.
Ci sono i corsi di formazione del Comune di Milano e anche nei Municipi; ci sono corsi di formazione di tante associazioni, ci sono le amiche, ci sono i figli/nipoti che con paghette rinforzate ci possono insegnare.
Non autoescludiamoci da queste opportunità:
salute: ne abbiamo parlato e parleremo molto ancora delle novità in termini di aiuto messi in campo dalle innovazioni tecnologiche;
relazioni: è fondamentale restare in contatto con chi è lontano. E’ fondamentale essere informati su quanto accade nel mondo. E’ fondamentale partecipare alla vita della città: cinema, convegni, teatri, riunioni (anche quelle di Donne In!) eccetera.
Ed ora sono allo studio degli incentivi economici per chi effettua pagamenti elettronici che agirebbero sul credito d’imposta.
Anche sulla sicurezza personale la tecnologia sta avanzando: per esempio la start up E24Woman (Sabrina Di Fazio è la ricercatrice intervistata da “Ingegnere” a capo della start up) ha inventato un bracciale da indossare per poter chiedere aiuto ed essere soccorse nel più breve tempo possibile:
“Il bracciale è di design con un elevato potere tecnologico perché collega la donna ad una centrale operativa 24 ore su 24 che rileva la sua posizione e invia il soccorso. In caso di aggressione, abusi e in tutte le situazioni di pericolo, la donna potrà pigiare il tasto del bracciale e collegarsi alla centrale operativa. Il bracciale funziona senza doversi collegare al cellulare ed è capace anche di rilevare una caduta o un impatto in caso di incidente. Una guardia del corpo virtuale per contrastare stupri e violenze sulle donne”.
Esercitatevi, imparate, provate!! che ne vale la pena di farsi amica la tecnologia