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Anna Del Bo Boffino

                        A proposito del mondo che cambia…                        

Presentiamo un estratto da un articolo scritto da Anna Del Bo Boffino nata l’8 marzo, amica, scrittrice e giornalista che ricordiamo con rimpianto e affetto. L’articolo, scritto e pubblicato nel 1989, ci sembra una riflessione interessante e di attualità.

C’è qualche vantaggio nell’invecchiare? Sto cercando di trovarne qualcuno, per conforto mio e vostro, ma l’impresa mi sembra disperata. Vedevo l’altro giorno in TV una donna africana, immigrata a Roma, che diceva: “Tra qualche anno vorrei tornare al mio paese. Da noi gli anziani sono onorati, qui vengono messi da parte”. E mi chiedevo se, in passato, anche qui da noi agli anziani si tributavano sentimenti e manifestazioni di rispetto. Forse si. Ricordo nonni ai quali non si potevano certo raccontare storie campate in aria, e nonni che in casa facevano filare dritto figli e nipoti. Ma certo erano gente grintosa: forse li rispettavano non tanto perché erano anziani, quanto perché, dall’età adulta in poi, si erano fatti rispettare. (…)

Intanto la tecnologia cambiava tutto il modo di lavorare, in casa e fuori. Quelli di noi che sapevano seguire i tempi rimanevano nel flusso del progresso. Gli altri si preparavano a una vecchiaia emarginata. Già.

Infatti, gli anziani di un tempo avevano due armi in mano per mantenere la loro autorità sui giovani: il comando e la borsa, da un lato, e l’esperienza dall’altro. Se un giovane voleva decollare, doveva farsi finanziare dal padre, e questo glielo faceva pesare non poco, e gli chiedeva rapidi rendiconti. Se lo faceva studiare, ringraziasse il genitore, e si desse da fare per finire presto e bene gli studi. L’esperienza, poi, presso i contadini o gli artigiani, e anche in certe professioni tramandate in famiglia (penso a notai, farmacisti, avvocati, architetti, dove lo “studio” avviato è già un patrimonio iniziale) contava molto: solo gli anziani sapevano tutto nel loro campo, e a loro si chiedevano sapere e consigli. (…)

Sapremo stare ai tempi? O non abbiamo più voglia di arrancare a ritmo di slalom per le curve che la vita ci offre ogni giorno davanti agli occhi?

Ma i cambiamenti ci sono e, bene o male, ci tocca registrarli e filtrarli nella nostra coscienza. Con un vantaggio, rispetto ai giovani: che non siamo sulla breccia, e possiamo prenderci il lusso di pensarci bene. Possiamo rifiutare quelli che ci sembrano avventati, o che disturbano il nostro equilibrio interiore, e lasciare che quelli validi modifichino poco per volta il nostro modo di vivere e pensare.

È così che si sta formando una nuova saggezza degli anziani, forse anche più rispettabile di quella di un tempo: perché deriva dall’esercizio della coscienza, piuttosto che dall’autorità tramandata dalla tradizione.

Tratto da: Liberetà. Il pensionato d’Italia, dicembre 1989.

Anna Del Bo Boffino (Milano, 8 marzo 1925 – 4 marzo 1997) 

 

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